“Kaieta: Storia, Parole, Musica” è un’opera musicale che esplora la città di Gaeta attraverso sedici brani che mescolano poesia, storia e generi musicali diversi. Ideato da Giovanni Turco, il progetto si propone come un racconto sonoro della “Perla del Tirreno“, offrendo una nuova prospettiva sulla cultura locale.
Un’opera unica per raccontare Gaeta
Il progetto “Kaieta” rappresenta un approccio innovativo alla narrazione culturale di Gaeta. Non si tratta solo di un album musicale, ma di una vera e propria esperienza immersiva che combina elementi storici con la musica contemporanea. Giovanni Turco ha dedicato anni alla realizzazione dell’opera, spinto dalla sua passione per la città in cui è cresciuto. L’album include sedici tracce – due delle quali strumentali – ognuna delle quali racconta una parte della storia o della leggenda legata a Gaeta.
Le composizioni spaziano tra vari generi musicali: dal madrigale al progressive rock, dal jazz alla tarantella fino al rap. Questa varietà non solo rende l’ascolto interessante ma riflette anche le molteplici sfaccettature della cultura gaetana. Ogni brano è concepito come un capitolo di una narrazione più ampia che invita gli ascoltatori a scoprire le radici storiche e culturali della città.
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Le voci del progetto: un coro per Gaeta
Giovanni Turco ha scelto di non essere l’interprete vocale dei suoi brani; piuttosto ha voluto dare spazio ad artisti talentuosi incontrati nel suo percorso professionale. Questa decisione arricchisce ulteriormente il progetto rendendolo corale e inclusivo. Le voci degli interpreti sono diverse e ciascuna porta con sé esperienze musicali variegate che contribuiscono a creare un mosaico sonoro unico.
La scelta dei cantanti permette anche ai testi poetici scritti da autori locali come Elisa Vespucci di risaltare nella loro bellezza espressiva. La voce femminile ed emotivamente carica di Elena Biagioni nel brano “A Gaeta” apre l’album in modo suggestivo, mentre Vittorio Galdi offre interpretazioni intense nei pezzi dedicati alle leggende locali.
Dalla mitologia all’epoca borbonica
L’album inizia con “A Gaeta”, ispirato alla figura mitologica della nutrice Enea; questo pezzo introduce gli ascoltatori nelle origini leggendarie della città. Proseguendo nell’ascolto si trova “Il pozzo del Diavolo”, dedicato a uno dei luoghi più misteriosi tra le spiagge locali; qui la voce profonda di Vittorio Galdi evoca atmosfere oscure legate alle tradizioni popolari.
Un altro momento significativo dell’album è rappresentato da “Lucio Munatio Planco”, dove i suoni strumentali ricreano la vita del console romano sepolto a Gaeta attraverso movimenti musicali dinamici ed evocativi. Questo pezzo dimostra come il disco riesca a trasmettere emozioni fortemente collegate alla storia locale tramite arrangiamenti originali.
La sezione dedicata all’epoca borbonica include canzoni vivaci come “La tarantella dei Borbone”, cantata da Antonio Nardelli; questa traccia celebra momenti felici nella vita quotidiana degli abitanti durante quel periodo storico significativo per la città.
Riflessioni sul presente e sul futuro
“Kaieta” non si limita a guardare indietro nella storia ma offre anche spunti sul presente e sulle aspirazioni future degli abitanti locali attraverso canzoni moderne come “Il rap dei gaetani”. Qui Obeyone gioca con i soprannomi degli abitanti creando una connessione diretta tra passato e attualità in modo divertente ed accessibile.
Turco stesso riflette sull’importanza dell’identità culturale nel contesto contemporaneo durante interviste rilasciate riguardo al suo lavoro creativo; egli sottolinea quanto sia fondamentale preservare le tradizioni pur abbracciando nuove forme artistiche per attrarre turisti interessati non solo agli aspetti gastronomici ma anche culturali della regione.
In sintesi, “Kaieta” emerge quindi non solo come opera musicale ma anche come manifesto d’amore verso una terra ricca di storie da raccontare attraverso note melodiche capaci d’incantare chiunque desiderasse avvicinarsi all’essenza autentica di Gaeta.