Caso di sequestro a New York: Beatrice Folchi rilasciata, John Woeltz resta in carcere

Beatrice Folchi, rilasciata senza accuse dopo il suo coinvolgimento nel sequestro di Michael Carturan, mentre John Woeltz rimane in custodia per estorsione legata alle criptovalute. Indagini in corso.
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Beatrice Folchi, giovane italiana coinvolta nel caso di sequestro e torture ai danni di Michael Valentino Teofrasto Carturan, è stata rilasciata dalla polizia di New York. Il procuratore ha deciso per il momento di non procedere con accuse nei suoi confronti. La situazione rimane complessa e le indagini continuano su John Woeltz, l’unico arrestato finora.

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La difesa di Beatrice Folchi

Intervistata dal New York Post nei pressi del suo appartamento a Chelsea, Beatrice Folchi ha dichiarato: “Non sono in arresto. Non posso fare commenti ora.” Originaria di Latina, la ragazza si è trasferita negli Stati Uniti dopo aver completato il liceo scientifico Ettore Majorana. Ha proseguito gli studi in comunicazione e filosofia in Connecticut e ha intrapreso una carriera nel mondo dello spettacolo e del marketing lusso per marchi prestigiosi come Bentley e Rolls Royce.

Il suo coinvolgimento nella vicenda sembra essere frutto di un equivoco secondo quanto affermato da alcuni conoscenti che hanno parlato con lei dopo l’uscita dalla custodia della polizia. Al momento non ci sono ulteriori dettagli sulle circostanze che hanno portato al suo fermo insieme a Woeltz.

L’arresto di John Woeltz

John Woeltz, trader originario del Kentucky specializzato nel settore delle criptovalute, rimane invece detenuto con l’accusa di aver sequestrato Carturan per estorcergli le password dei suoi account Bitcoin. Le torture inflitte all’italiano non hanno però prodotto i risultati sperati per il trader. Le autorità stanno attualmente esaminando il patrimonio personale di Woeltz, stimato intorno ai 100 milioni di dollari; tra i beni figurano un jet privato, un elicottero e un appartamento affittato a Manhattan per 30mila dollari al mese.

Un familiare dell’arrestato ha difeso la sua innocenza parlando sempre al New York Post: “È una persona gentile e premurosa,” suggerendo che possa essere stato manipolato da terzi. Secondo quanto riferito dal familiare, molti amici avrebbero contattato la famiglia sostenendo che Woeltz sia stato truffato da qualcuno nell’ambito delle sue attività legate alle criptovalute.

Indagini in corso sul caso

Le indagini continuano anche su un presunto complice ancora ricercato dalle forze dell’ordine. Gli investigatori stanno cercando collegamenti tra questo episodio specifico ed altri casi simili avvenuti recentemente nel mondo delle criptovalute; infatti si sospetta che possano esserci ulteriori trappole tese agli investitori europei interessati al blockchain.

Questo episodio si inserisce all’interno di una serie crescente d’aggressioni mirate agli investitori crypto negli Stati Uniti e altrove; rapimenti ed estorsioni sembrano diventare sempre più comuni nelle aree meno trasparenti della nuova economia digitale emergente. Le autorità stanno lavorando intensamente per comprendere se ci siano reti più ampie dietro questi crimini o se si tratti solo d’episodi isolati legati alla volatilità del mercato delle criptovalute.

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