L’Irish Museum of Modern Art di Dublino si trova al centro di una controversia legata alla libertà d’espressione e alla fruizione dell’arte. La proiezione del film “The Angelic Conversation” è stata temporaneamente interrotta a seguito delle lamentele da parte di un genitore riguardo ai contenuti ritenuti inappropriati per i bambini. Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla tolleranza verso le opere artistiche e sul loro ruolo nella società contemporanea.
Il caso della proiezione sospesa
La polemica è iniziata a gennaio, quando il film “The Angelic Conversation”, diretto da Derek Jarman e basato su quattordici sonetti di Shakespeare recitati dalla voce dell’attrice Judi Dench, era stato inserito nella rassegna Living Canvas. Questo progetto mira a trasformare spazi pubblici in gallerie all’aperto, rendendo l’arte accessibile a tutti. Dopo circa dieci giorni dalla sua inaugurazione, la proiezione è stata sospesa dopo che un genitore ha espresso preoccupazione per alcune scene intime tra uomini che apparivano nel film.
Il reclamo del genitore è stato riportato dal Sunday Times ed evidenziava come la presenza della propria figlia di cinque anni nel parco del museo giustificasse l’intervento. La segnalazione ha portato il museo ad avviare una revisione interna della situazione per valutare se fosse opportuno continuare con la programmazione prevista.
La classificazione PG e le normative vigenti
È importante notare che “The Angelic Conversation” possiede una classificazione PG , che indica che non ci sono divieti assoluti per i minori ma si consiglia la supervisione degli adulti durante la visione. Questa classificazione viene spesso applicata a contenuti artistici o cinematografici che potrebbero richiedere spiegazioni o supporto da parte dei genitori senza impedirne completamente l’accesso ai più giovani.
Per chiarire ulteriormente la questione, il caso è stato sottoposto alla Broadcasting Authority of Ireland e all’Irish Film Classification Office, i quali hanno confermato che non vi erano violazioni delle norme vigenti riguardo alla proiezione pubblica del film. Nonostante ciò, il museo ha deciso di interrompere temporaneamente lo spettacolo come misura precauzionale fino al chiarimento normativo completo.
La risposta dell’IMMA alle critiche
In seguito alle polemiche suscitate dall’interruzione della proiezione, l’IMMA ha utilizzato i social media per comunicare il proprio disappunto riguardo all’evidente malinteso sull’accaduto. In un post su Instagram, hanno specificato che questa pausa non rappresentava un atto censorio ma piuttosto una misura necessaria in attesa dei necessari chiarimenti legali.
L’IMMA ha anche ribadito il suo impegno verso gli artisti LGBTQ+ attraverso mostre recenti dedicate a figure significative come Hamad Butt e Patrick Hennessy. Questi eventi testimoniano l’importanza della visibilità artistica in tutte le sue forme e sfumature ed evidenziano come sia fondamentale garantire uno spazio sicuro per tutte le espressioni culturali.
Prossime tappe: nuova programmazione del film
Dopo aver risolto i dubbi normativi emersi durante questa controversia iniziale, l’IMMA ha annunciato una nuova data per la proiezione de “The Angelic Conversation”. L’appuntamento sarà fissato ad agosto presso lo stesso contesto all’aperto del Royal Hospital Kilmainham dove era originariamente previsto lo spettacolo iniziale.
Questo episodio solleva interrogativi più ampi sulla percezione dell’arte nella società odierna: perché alcune opere vengono giudicate “inadeguate” mentre altre con contenuti ben più discutibili trovano spazio nei media mainstream? È essenziale riflettere sul valore intrinseco dell’arte come linguaggio universale capace di raccontare storie complesse e talvolta scomode ma sempre necessarie nel panorama culturale contemporaneo.