Il 4 luglio, la Corte dei conti e l’Inps hanno firmato un importante Protocollo d’intesa mirato a contrastare le frode legate all’Assegno di inclusione e ai contributi per il Supporto formazione lavoro. Questo accordo biennale si propone di monitorare l’utilizzo delle risorse destinate ai cittadini più vulnerabili, garantendo così una gestione trasparente ed efficiente delle prestazioni sociali.
Obiettivi del protocollo
L’accordo tra i due enti ha come obiettivo principale quello di accertare eventuali responsabilità connesse a un uso improprio delle risorse pubbliche. Il protocollo prevede un potenziamento delle attività di vigilanza da parte dell’Inps, che dovrà adottare tecnologie innovative per migliorare il monitoraggio. Un aspetto cruciale è rappresentato dal mutuo scambio semestrale di informazioni tra i due enti, che permetterà anche alle procure regionali della Corte dei conti di intervenire in caso di indebite attribuzioni.
Questa iniziativa mira a garantire una sorveglianza continua sui sistemi che regolano l’erogazione delle prestazioni Adi e Sfl . Grazie a questo approccio collaborativo, sarà più facile identificare irregolarità e frode nel sistema.
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Ruolo della Corte dei conti e dell’Inps
La Corte dei conti svolge funzioni giurisdizionali e controlla la legalità nell’utilizzo delle risorse pubbliche. La sua missione è quella di assicurarsi che tali fondi siano gestiti in modo efficiente e trasparente. Dall’altra parte, l’Inps è responsabile della gestione delle prestazioni previdenziali, assistenziali e socialmente inclusive. L’ente collabora con altre amministrazioni pubbliche per verificare i requisiti necessari agli aventi diritto alle misure economiche.
Questa sinergia permette all’Inps non solo di erogare le prestazioni ma anche di controllarne la correttezza attraverso una piattaforma digitale nazionale dedicata alla raccolta dati. Tale collaborazione si rivela fondamentale nel prevenire abusi o truffe ai danni del sistema pubblico.
Scambio reciproco d’informazioni
Uno degli strumenti principali previsti dal protocollo è lo scambio regolare d’informazioni tra la Procura generale della Corte dei conti e l’Inps. Ogni sei mesi, la Procura fornirà all’Inps un report dettagliato contenente aggiornamenti sulla giurisprudenza contabile riguardante casi specificamente legati alla percezione indebita del reddito di cittadinanza o ad altre forme assistenziali come AdI o SFL.
Questo report includerà anche informazioni sulle istruttorie aperte dalle procure regionali su casi sospetti, consentendo così all’Inps una valutazione accurata dello stato attuale del danno erariale derivante da possibili frode. Allo stesso modo, l’Inps dovrà inviare alla Procura generale relazioni sul progresso nella lavorazione delle domande relative alle prestazioni assistenziali ed evidenziare eventuale attività ispettiva condotta sul territorio.
Incontri periodici per coordinamento
Il protocollo prevede inoltre incontri periodici tra i rappresentanti della Corte dei conti e dell’Inps al fine di valutare lo stato della collaborazione istituzionale in corso. Durante questi incontri verranno discusse questioni relative all’interoperabilità con altre pubbliche amministrazioni coinvolte nella gestione del sistema sociale italiano.
Tali riunioni saranno fondamentali non solo per monitorare gli sviluppi operativi ma anche per rafforzare il coordinamento necessario affinché il sistema complessivo possa funzionare senza intoppi nella lotta contro le frode nelle misure assistenziali destinate ai cittadini più bisognosi.